giovedì 18 agosto 2016

Sai che c'è?

Sai che c'è?
C'è che sono stufa dei tuoi continui "no", delle tue continue paranoie. Sono stufa di te, di questa casa e di tutta la gente che ci ruota attorno. Sono stufa perché anche le migliori occasioni con te vanno sempre perse, perché non mi appoggi, non mi incoraggi mai. Tu dici che non è vero, ma è così.
Vedi soltanto gli ostacoli e non il fine; vedi soltanto le fatiche che non hai voglia di affrontare e non i premi. Mi hai incatenata con catene invisibili, eppure così tanto resistenti da non poter quasi essere spezzate.
Non ci riesco.  E' dura, ci provo più volte, ma non ce la faccio e questo mi dà una rabbia che nemmeno te la posso spiegare; e ti sorprendi pure quando la vedi uscire fuori.
Sai che c'è?
C'è che sei arrivata al punto di far arrendere le altre persone, in favore della tua realtà fittizia, quella realtà che vedi solo tu e che nessun altro può confutare, perché quella è e non cambierà mai.
C'è che sei arrivata a farmi desiderare di avere trent'anni, di non godere dei miei venti.
C'è che quando mi dici "fatti degli amici di qui", non ti rendi conto che non mi hai mai incentivata ad averne e non ti sei mai resa conto davvero di come sia il mio carattere, che io di amici per finta non ne voglio avere.
C'è che io sono sempre stata quella arrivata dopo, la più piccola, la più fragile, la più debole, quella che si sente il peso di chi è arrivato prima e che da sempre cerca di fare tutte le cose nel modo giusto, perché così piace a te, e solo a te; e non ti rendi conto che di quelle debolezze, piccolezze e fragilità mi sono vestita, credendole reali, per colpa tua.
Non ti rendi conto che ho studiato cose che non mi piacevano, per te, che non ho mai dato noie, per te, che ho annullato quasi tutta me stessa, per te... e per le poche volte in cui ti chiedo qualcosa, fosse anche solo una, la risposta è sempre "no".
Perché TU hai paura, perché non sai cosa TI aspetta, perché non TI aspettavi sul serio una figlia che volesse scoprire il mondo, viaggiare, trovare amori e amici lontani da queste quattro montagne.
Sai che c'è?
C'è che questo "no", oggi, te lo lascio passare solamente perché mi hai portata a non avere più la forza; ma mi auguro sia l'ultimo, perché di anni ne ho venti, non trenta, e mi sembra già di aver perso del tempo.
Per te. Sempre tutto per te.

lunedì 15 agosto 2016

Un po' di pace

Il tempo cambia molte cose.
Se ripenso a quante parole ho speso, nel corso degli anni, riguardo mille e più sfaccettature della vita e dei sentimenti, mi rendo conto che in molte occasioni ho avuto l'estrema necessità di parlarne, di cacciare fuori ciò che non mi andava.
Questo blog è sempre stato un piccolo angolo di sfogo e non smetterà mai di rappresentarlo... tuttavia, almeno nell'attuale fase della mia vita, mi rendo conto che non ho più così tanto da dire circa quello che affronto ogni giorno.
Vero è, che tante sono state le esperienze e alla fin fine ho tirato delle semplici somme e compreso come io desideri affrontare la realtà.
Non mi metterò a fare l'ipocrita, né mi dilungherò troppo: voglio solo mettere nero su bianco ciò che provo adesso.
Sto provando un forte senso di indipendenza e autonomia, che prima non avrei mai sperato di raggiungere.
Indipendenza mentale; non mi scalfisce più il pensiero altrui.
E' un traguardo, un vero traguardo, considerando i lustri passati a piegare la testa e ad accondiscendere le idee delle altre persone, senza obiettare, senza trovare un "se", un "ma"... ero una marionetta nelle mani del destino.
Un'ingenuità che, lo so bene, fa parte di me, per cui non posso pretendere di sopprimerla, però dal troppo sono passata a un giusto livello.
Non ho paura di quanto un altro individuo possa pensare di me, né mi offendo più alle battute e nemmeno perdo tempo a discutere.
Sono in un limbo placido nel quale mi sono rannicchiata e in quell'essere accoccolata su me stessa tiro avanti, incurante di ciò che mi investe, di ciò che potrebbe farmi male.
E' come se una spessa lastra di ghiaccio si fosse innalzata tra me e le terze persone; in grado di sciogliersi quando necessario e al contempo divenire ancor più resistente in caso di "pericolo".
Una Nagra nuova, se vogliamo, più matura di quanto già non fosse tempo fa, e consapevole del fatto che la vita va a cicli, e ogni ciclo prima o poi è destinato a concludersi.

Con calma, in silenzio, ho trovato un po' di pace, forse, finalmente.